Epicondilite laterale: a chi non è mai capitato di sentir usare l’espressione “gomito del tennista”? Con essa si fa riferimento a un disturbo chiamato epicondilite, che riguarda proprio il gomito. Ma il suo nome, nato perché l’attività del tennis mette sotto pressione l’articolazione del gomito. Ci dà immediatamente un’idea di ciò che questa patologia va a limitare: la nostra libertà di movimento.
Scegliere il trattamento più adatto per la tua epicondilite laterale ti consentirà di liberarti dal dolore e tornare a svolgere le tue attività preferite. Noi di 2A Group siamo a tua disposizione per fornirti tutte le informazioni che ti occorrono per riconoscere i sintomi dell’epicondilite. Siamo qui per individuarne le cause e selezionare il percorso terapeutico più consono con l’aiuto del tuo medico di fiducia.
Cos’è l’epicondilite laterale, o “gomito del tennista”
Iniziamo col capire di cosa parliamo quando usiamo il termine “epicondilite” o “gomito del tennista”. L’epicondilite laterale è un disturbo piuttosto comune: infatti, colpisce una media di 4-7 persone su 1000. In Italia in particolare, interessa una fetta della popolazione compresa tra l’1% e il 3%, specialmente con età compresa tra i 25 e i 60 anni. Come suggerisce il nome, l’epicondilite laterale è un disturbo a carico del gomito , provocato dalla degenerazione del tendine e dalla sua inserzione ossea sull’epicondilo omerale, ovvero la sporgenza ossea terminale dell’omero presente nel gomito. La sua origine si deve al sovraccarico tendineo, causato da una continua sollecitazione dei muscoli epicondiloidei. Parliamo quindi di quei muscoli che consentono di estendere il polso e le dita delle mani.
La condizione comporta un’infiammazione, che si origina quando i tendini, per via della degenerazione, si ritrovano ad avere le fibre elastiche scompaginate. L’epicondilite appartiene quindi al gruppo delle patologie degenerative. Il disturbo comporta:
• perdita di elasticità del tendine.
• compromissione dei movimenti del polso e del gomito.
• dolore irradiato nel braccio.
Per queste sue caratteristiche, l’epicondilite tende a diventare cronica e deve essere trattata con prontezza, proprio allo scopo di scongiurare questa eventualità.
Quali sono le cause dell’epicondilite laterale?
Come gran parte delle condizioni degenerative muscolo-scheletriche e articolari, anche l’epicondilite è causata da un sovraccarico funzionale. Un uso eccessivo dell’articolazione del gomito può provocare il disturbo; tuttavia, la patologia può essere originata anche da un trauma.
Per sua natura, l’epicondilite laterale si manifesta con maggiore frequenza in pazienti che si trovano a ripetere continuamente movimenti che interessano gomiti, polsi e mani, oppure debbono mantenere il gomito e il braccio in una posizione innaturale per lunghi lassi di tempo. Ciò può accadere svolgendo determinate attività sportive, come ci suggerisce il nome “gomito del tennista”, ma non solo: anche stare seduti a lungo davanti al computer può indurre l’epicondilite.
Trattandosi si una patologia di tipo degenerativo, la prevenzione gioca un ruolo fondamentale: chi svolge attività che possono innescare questa condizione può evitarne l’insorgenza o rallentarne il progresso rivolgendosi prontamente al proprio medico e adottando misure profilattiche.
I sintomi dell’epicondilite
Il tuo corpo ti fornisce importanti campanelli d’allarme: ponendovi attenzione, potrai riconoscere l’epicondilite in fase iniziale e trattarla prima che si cronicizzi. Se tra i sintomi che stiamo per elencare ne riconosci qualcuno che ti ha interessato recentemente, non esitare a contattare il tuo medico.
Nel caso dell’epicondilite laterale, il sintomo principale è il dolore. Sfortunatamente, si tratta di un disturbo particolarmente doloroso, ma proprio per questo i pazienti si sentono sollecitati a intraprendere tempestivamente un percorso di cura. In fase iniziale, la manifestazione dolorosa risulta circoscritta all’articolazione del gomito e si presenta solo quando si estende il polso o la mano contro una resistenza. Il dolore poi aumenta in seguito a sollecitazioni che riguardano i muscoli dell’avambraccio.
Se in un primo momento il sintomo si presenta solo quando si effettuano dei movimenti, col progredire della condizione il dolore si irradia lungo il braccio, persistendo anche a riposo. Il dolore inoltre può essere accompagnato da formicolio alle braccia, gonfiore e rigidità delle articolazioni.
Chi colpisce l’epicondilite?
Abbiamo visto come il gomito del tennista sia una condizione degenerativa provocata da determinati tipi di sollecitazione. Per questo è più facile riscontrarla in pazienti più anziani, ma può riguardare persone in tutte le fasce d’età a seconda del tipo di attività quotidianamente svolte. L’epicondilite riguarda più frequentemente il braccio dominante.
In generale, chiunque compia un’attività ripetitiva che coinvolga torsione ed estensione del polso, sollevamento di pesi e sovraccarico dei muscoli dell’avambraccio, può manifestare l’epicondilite. In particolare, l’epicondilite laterale può riguardare atleti che praticano sport con racchetta (non solo il tennis) o sport da lancio, ma anche scherma o golf.
Alcuni tipi di attività professionali e ricreative possono inoltre esporre al rischio di essere soggetti all’epicondilite laterale. Si parla di mestieri (per esempio il falegname o il carpentiere) o hobby (come suonare il violino o il giardinaggio) in cui si abbia un’intensa sollecitazione del gomito e del polso o in cui si compiano movimenti ripetitivi delle mani e dei polsi.
Prevenire il gomito del tennista
La prevenzione è sempre la migliore alleata della tua salute. Soprattutto quando si parla di patologie legate all’usura delle articolazioni, è possibile tenere sotto controllo le proprie azioni e agire consapevolmente per circoscrivere i fattori di rischio.
Per prevenire l’insorgere o il peggiorare dell’epicondilite laterale, la scelta migliore è ridurre al minimo attività che comportino sforzi eccessivi legati al movimento del braccio, oltre naturalmente ai traumi che possono provocare danni diretti.
Naturalmente, la soluzione ideale sarebbe evitare in toto di sovraccaricare tendini e articolazioni, ma ciò non sempre è possibile, per ovvie ragioni. Se inizi ad avvertire i formicolii o i dolori descritti, prenota prontamente una visita di controllo.
Come si diagnostica l’epicondilite laterale?
Se i sintomi che abbiamo descritto ti sono familiari e sospetti di soffrire di epicondilite, il prossimo passo per liberarti da dolori e fastidi è rivolgerti a uno specialista per una diagnosi ufficiale e per la prescrizione della terapia.
Per diagnosticare il gomito del tennista, il medico si basa principalmente sulla storia clinica del paziente e sulla visita specialistica; infatti, si tratta di una patologia per cui le indagini radiologiche non offrono solitamente informazioni di rilievo.
Normalmente, il paziente manifesta dolore sul gomito laterale: a partire da questo sintomo, lo specialista effettuerà dei controlli, toccando la parte interessata per esaminarla ed eseguendo test di provocazione.
Una volta verificata la presenza del disturbo, si potrà procedere allo step successivo: il suo trattamento.
Curare l’epicondilite con Magnetoterapia e Ultrasuonoterapia
Come curare l’epicondilite? Oggi la medicina opta per un approccio principalmente conservativo, che impedisca al disturbo di progredire e cronicizzarsi. A tale scopo, si adottano vari strumenti:
- utilizzo di antinfiammatori;
- terapie fisiche, fisioterapia e stretching;
- riposo dell’arto.
Tutto ciò ha l’importante obiettivo di incrementare l’elasticità del tendine e la vascolarizzazione.
Tra gli strumenti più preziosi messi a tua disposizione dalla scienza per la diagnosi e il trattamento del gomito del tennista vi sono gli ultrasuoni. Oggi il loro utilizzo in campo terapeutico consente di intervenire su un gran numero di patologie e disturbi, inclusa l’epicondilite laterale. Grazie a questo approccio è infatti possibile ridurre efficacemente il sintomo doloroso e migliorare la mobilità dell’articolazione del gomito⁵.
Anche la magnetoterapia, grazie alla sua funzione antinfiammatoria, rappresenta una forma di fisioterapia che trova applicazione nel percorso di cura dell’epicondilite. Inoltre, trattandosi di un approccio tra i meno invasivi oggi disponibili, è adatto alla maggior parte dei pazienti.
Entrambi gli approcci dell’ultrasuonoterapia e della magnetoterapia rappresentano delle soluzioni efficaci, tecnologiche e senza effetti collaterali che ti permetteranno di compiere un vero e proprio viaggio di benessere per ritrovare la tua libertà di movimento.
Il tuo medico di riferimento sarà in grado di preparare un piano per la cura dell’epicondilite in linea con le esigenze del tuo caso.
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Grazie al progresso della medicina e della tecnologia, oggi la distanza che ti separa dal benessere si è accorciata di molti passi: avrai facilmente a disposizione gli strumenti che ti occorrono per trattare la tua epicondilite, anche a domicilio. Noi di 2A Group ti affiancheremo passo dopo passo, proponendo dispositivi moderni e d’avanguardia per l’ultrasuonoterapia e la magnetoterapia: contattaci dopo aver consultato il tuo medico e ti forniremo tutto ciò di cui hai bisogno.
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Fonti:
- https://www1.racgp.org.au/ajgp/2020/november/lateral-epicondylitis/
- https://www.humanitas.it/malattie/gomito-del-tennista-o-epicondilite/
- https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1877056819302609?via%3Dihub%20-%20https://www1.racgp.org.au/ajgp/2020/november/lateral-epicondylitis/
- https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5367546/
- https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC7991874/