Una passeggiata in campagna, un giro in bicicletta la domenica o anche semplicemente un pomeriggio in compagnia: perché lasciare che le fratture femorali mettano un punto fermo a tutto questo?

La prevenzione oggi consente di ridurre notevolmente il rischio di frattura del femore. Anche laddove non si potesse evitare, esistono numerose opzioni terapeutiche per un rapido recupero.

Vuoi vivere una vita sempre in movimento? È tua abitudine saltare con entusiasmo ogni ostacolo? Grazie alle informazioni che 2A Group ti offre, sarà ancora più facile. Iniziamo il nostro viaggio alla scoperta del femore e delle sue caratteristiche.

 

Cos’è il femore

Anatomia femore

Il primo passo per evitare di ritrovarsi con una frattura femorale è conoscere meglio il nostro scheletro e le sue caratteristiche. Innanzitutto, bisogna sapere che non tutte le ossa sono uguali1. Sono infatti presenti ossa corte, come per esempio quella della rotula, ossa piatte, tra cui le scapole, e ossa lunghe: il femore appartiene a quest’ultimo gruppo.

Le ossa lunghe si distinguono per alcuni tratti, tra cui la presenza di una porzione allungata, che prende il nome di diafisi. Qui si trova il canale midollare, in cui alloggia appunto il midollo osseo. Le ossa lunghe presentano su entrambe le estremità un ingrossamento di tessuto spugnoso: questa porzione di osso è detta epifisi.

Il femore, ovvero l’osso che si trova all’interno della nostra coscia, è caratterizzato da questa conformazione, come le altre ossa lunghe. Si tratta di un elemento particolarmente importante all’interno del nostro scheletro, essendo fondamentale per il movimento. Oltre a essere legato con i muscoli della coscia, comunica con l’anca, costituendo l’articolazione coxofemorale, con la tibia e la rotula nell’articolazione del ginocchio.

Data la sua posizione e il suo ruolo, capiamo quindi facilmente quanto sia importante prendersi cura del femore e trattarlo con prontezza in caso di frattura.

 

Cos’è la frattura del femore

Uomo si tiene il femore a causa di un dolore

Può accadere che, a causa di un trauma, un osso si rompa: il femore di certo non fa eccezione. Potremmo essere portati a pensare che, trattandosi di un osso particolarmente robusto, sia poco soggetto a fratture, ma non è così. Anzi, le fratture femorali possono verificarsi a ogni età2: nei pazienti più giovani possono essere provocate da urti violenti, mentre col progredire dell’età l’osteoporosi è la principale responsabile.

Le fratture femorali possono essere di vario genere. Per esempio, l’osso potrebbe rompersi nella sua parte centrale in seguito a un incidente. Può accedere anche che a fratturarsi sia la testa del femore, ovvero l’epifisi che si congiunge all’anca nell’articolazione coxofemorale. Sebbene si tratti di un tipo di infortunio di per sé non comune3, è più frequente nella popolazione anziana.

 

Le cause delle fratture femorali

Come per molte altre problematiche che riguardano l’apparato muscolo-scheletrico, anche per le fratture femorali le cause possono variare a seconda dell’età del paziente.

Ricordiamoci che il femore è comunque un osso: in quanto tale, tra le principali cause di rottura vi sono traumi, incidenti e cadute.

I più giovani possono ritrovarsi con un femore rotto in seguito a un incidente stradale, oppure un trauma sportivo piuttosto violento. L’osso della coscia infatti, essendo deputato a sopportare il peso del corpo, è particolarmente robusto. Occorre quindi un urto molto forte perché possa fratturarsi, a meno che la persona colpita non sia interessata anche da altre patologie delle ossa.

Con l’avanzare dell’età, purtroppo fratturarsi il femore diventa sempre più semplice: nei pazienti anziani spesso la causa è una semplice caduta accidentale4. Si ha infatti a che fare frequentemente con persone affette da osteoporosi.

 

Femore rotto: quali sono i sintomi?

Nonna cammina in campagna con nipote

Abbiamo visto che il femore è un osso lungo: di conseguenza, può fratturarsi in punti diversi a seconda della situazione. Un femore rotto a una estremità darà sintomi differenti rispetto a una frattura nella parte centrale. In ogni caso, la prima manifestazione sarà sempre un dolore acuto e immediato; il sintomo doloroso potrebbe irradiarsi verso l’alto, in direzione dell’inguine, o in basso, arrivando a volte perfino alla caviglia.

Gli altri sintomi comprendono il gonfiore e la presenza di ematomi. Inoltre il paziente avrà difficoltà a mantenersi in piedi e a muovere la gamba. Al momento del trauma, si avverte solitamente uno schiocco nell’area interessata.

Poiché riguardano un osso così importante per il movimento, le fratture femorali devono essere trattate in modo adeguato e con tempestività. In caso contrario, i pazienti possono andare incontro a complicazioni. Tra queste vi sono la deformazione e l’accorciamento dell’arto colpito, l’artrosi post traumatica, difficoltà di movimento e, naturalmente, le infezioni.

 

Le tipologie di fratture femorali

 

Non tutte le fratture del femore sono uguali, ma possono essere classificate in modo diverso5. In primo luogo, vengono suddivise a seconda della quantità di frammenti ossei generati e dalla loro posizione. Avremo quindi delle fratture composte, ovvero in cui i frammenti rimangono in posizione, oppure fratture scomposte, laddove i frammenti non rimangono nella loro posizione anatomica. Infine, è possibile incorrere nelle fratture esposte, cioè quelle che hanno provocato la lacerazione della cute: si tratta quindi di danni ben visibili e ad alto rischio di infezione.

Anche il punto in cui avviene lo spezzamento dell’osso consente di classificare le fratture femorali in modi differenti:

  1. se viene coinvolta la testa del femore, ovvero la parte che forma l’articolazione dell’anca, avremo una frattura prossimale intracapsulare;
  2. se a fratturarsi è il collo del femore, parleremo di frattura prossimale sottocapitata;
  3. le fratture a carico del massiccio trocanterico sono dette prossimali extracapsulari;
  4. se a rompersi è la parte centrale, parleremo di frattura diafisaria;
  5. se a essere coinvolti sono invece i condili femorali, ovvero le sporgenze che formano l’articolazione del ginocchio, avremo a che fare con una frattura distale.

Le fratture prossimali sono le più comuni dei pazienti anziani: sono infatti solitamente la conseguenza di patologie degenerative, tra cui l’osteoporosi.

 

La frattura del femore negli anziani

Signora anziana in bicicletta

Quello della vita è un viaggio lungo e avventuroso. Ogni sua fase presenta degli ostacoli, e la terza età non è da meno. Come abbiamo già avuto modo di vedere insieme, le fratture femorali sono particolarmente comuni tra i pazienti anziani, a tal punto da essere considerate tra le principali malattie che li interessano6. Le conseguenze di queste fratture possono essere anche molto gravi7, andando a pesare sullo stile di vita della persona interessata.

Quando si parla di fratture femorali negli anziani, ci si riferisce per lo più a pazienti tra i 70 e i 90 anni di età. Inoltre, il problema è più comune tra le donne, poiché si associa all’osteoporosi, anch’essa patologia più frequente nel sesso femminile. Ma è bene ricordare che, generalmente, superati i 70 anni la densità ossea si riduce, rendendo più probabili le fratture.

Dato il ruolo particolare del femore, è facile capire come mai sia un osso particolarmente colpito: esso è delegato a sopportare il peso del corpo, ma con l’avanzare dell’età la sua resistenza si riduce (cosa che invece non avviene col peso da sostenere).

Quindi, se nei giovani normalmente il problema è la diretta conseguenza di un trauma, la frattura del femore negli anziani può verificarsi anche “spontaneamente”. A volte è sufficiente un semplice movimento di torsione perché l’osso si rompa, facendo cadere il paziente. Ma quindi, in queste circostanze non è la caduta a provocare la frattura femorale: ne è la conseguenza! Anche la frattura della testa del femore può originarsi con una dinamica simile: l’osso si rompe prima ancora che l’anziano tocchi terra.

 

Come prevenire le fratture del femore

 

La prevenzione è sempre la tua migliore alleata, anche quando si parla di problematiche causate da incidenti. I pazienti più giovani che praticano attività sportive possono ridurre i rischi indossando protezioni adeguate ed evitando i movimenti usuranti.

Chi fosse già in età avanzata invece può adottare alcuni accorgimenti, come:

  • indossare scarpe con cui è facile e comodo camminare, possibilmente con suole antiscivolo;
  • rimuovere dalla propria casa gli ostacoli o tutto ciò su cui può essere facile inciampare;
  • evitare le superfici scivolose;
  • mantenere ben illuminati gli ambienti;
  • in caso di osteoporosi, assumere integratori alimentari con calcio e vitamina D, oppure assumere i farmaci prescritti dal proprio medico di riferimento.

 

Come diagnosticare la frattura del femore?

 

Se il paziente presenta i sintomi che abbiamo descritto nei paragrafi precedenti, è probabile che abbia subito una frattura femorale. La diagnosi può essere confermata grazie alle radiografie, che consentono anche di individuare la posizione e la tipologia della frattura.

 

I trattamenti

 

La principale forma di trattamento per la frattura femorale è la chirurgia. Tuttavia, per facilitare il percorso di recupero del paziente si possono adottare terapie elettromedicali8, anche a domicilio. Oggi infatti esistono numerosi dispositivi portatili che consentono di eseguire le cure nella comodità di casa propria.

 

Curare le fratture femorali con gli ultrasuoni

Dispositivo di ultrasuonoterapia Dolcontrol

La terapia a ultrasuoni viene oggi impiegata in fisioterapia in numerose diverse circostanze. Grazie alla sua scarsa invasività, è adatta alla maggior parte dei pazienti. Il trattamento si basa sull’utilizzo delle onde sonore ad alta frequenza, capaci di penetrare nei tessuti regalando numerosi benefici per patologie e problemi all’apparato osteo-articolare, in primo luogo l’effetto analgesico.

L’ultrasuonoterapia può supportarti nel tuo percorso di recupero da una frattura femorale, così che i tempi di recupero si riducano. 2A Group, per rendere le tue cure ancor più confortevoli, ti propone Dolcontrol: un dispositivo in grado di garantirti tutti i benefici del trattamento a ultrasuoni.

 

Curare le fratture femorali con la magnetoterapia

Anche la magnetoterapia ha trovato vasta applicazione in ambito fisioterapico per via dei suoi effetti analgesici, antinfiammatori e che favoriscono il rilassamento muscolare. I campi magnetici agiscono direttamente a livello cellulare, stimolando il processo curativo: una soluzione non invasiva e con pochissime controindicazioni!

Grazie a RigenAct di 2A Group, oggi potrai fare passi da gigante nel tuo percorso di recupero dalla frattura del femore, senza per questo doverti muovere da casa tua. Disponibile anche nella versione portatile, il dispositivo ti permetterà di effettuare il trattamento in ogni circostanza, sempre con il massimo comfort.

 

A grandi passi verso un futuro luminoso

 

Per camminare a grandi passi verso una completa riabilitazione della frattura del femore, segui i consigli del tuo medico di fiducia. 2A Group ti affiancherà nel tuo percorso, fornendoti dispositivi pratici, sicuri e affidabili per la terapia domiciliare.

 

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Fonti:

1 https://www.pazienti.it/contenuti/anatomia/femore

2 https://www.humanitas.it/malattie/frattura-del-femore

3 https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5585088/

4 https://www.my-personaltrainer.it/frattura-femore.html

5 https://www.chirurgoortopedico.it/frattura-del-femore

6 https://www.magalinimedica.it/blog/fratture-femore-anziani/

7 https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC7919867/

8 https://www.sixtusitalia.it/we-care/frattura-femore-riabilitazione-a-casa